Creare nuove Aree Marine Protette con le comunità del Mediterraneo: UNESCO premia BlueSails come progetto vincitore dell’Oceanthon 2021
Proteggere, entro il 2030, il 30% dell’oceano è uno degli obiettivi delle Nazioni Unite, della Global Ocean Alliance e della Commissione Europea.
Proprio in questa direzione lavora “BlueSails”, il progetto dei tedeschi Margaux Antonia Huth e Jendrik Dedow proclamato vincitore dell’Oceanthon 2021, primo hackathon dedicato all’innovazione in campo marino, promosso da IOC-UNESCO nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (istituito dalle Nazioni Unite dal 2021 al 2030).
Aperta a tutto il bacino del Mediterraneo, la seconda edizione dell’hackathon dedicato a “Oceano e Clima” – a cui hanno partecipato persone provenienti da 31 Paesi – è stata realizzata insieme al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), ad Hack for Italy e ad E.ON, tra i principali operatori energetici in Italia. Scelti da una giuria composta da Francesca Santoro (UNESCO – Decennio del Mare), Davide Villa (Chief Customer Officer e Board Member E.ON), Alessio Satta (Fondazione MEDSEA), Lorenzo Bertelli (Head of CSR Prada Group) e Giovanni Coppini (CMCC), i vincitori sono stati premiati da Caterina Balivo, madrina dell’Oceano, in occasione della mostra itinerante “Ocean&Climate Village” che si è svolta in Triennale Milano nell’ambito dell’iniziativa All4Climate e preCOP26.
L’obiettivo di BlueSails è lavorare con le comunità per sviluppare dal basso una rete di Aree Marine Protette nel Mediterraneo, pianificando un network di stakeholder (pescatori, cittadini, enti locali, imprenditori) coinvolti in una community globale che condivide interessi e azioni, invia stimoli, idee, contenuti per contribuire al benessere di tutti, giorno dopo giorno, in grado di attivarsi sia online che offline per proteggere l’oceano.
“Con più Aree Marine Protette si rallenterebbe la perdita di biodiversità. Il mare avrebbe il tempo per rigenerarsi e recuperare un’ottima salute, assorbirebbe più efficacemente il biossido di carbonio (CO2) e ci garantirebbe di mantenere risorse di cibo più sane”, ha spiegato Francesca Santoro, specialista di programma dell’Intergovernmental Oceanographic Commission UNESCO e promotrice del Decennio del Mare in Italia.
“Cuore del progetto BlueSails è la metodologia del ‘Talanoa dialogue’, un concetto che fa parte della cultura fijiana: significa istituire una serie di dialoghi inclusivi e itineranti per far capire l’importanza di istituire Aree Marine Protette ma anche per ascoltare la voce di tradizioni millenarie che rappresentano il nostro patrimonio culturale e naturale”, ha specificato Vienna Eleuteri, scienziata della sostenibilità e membro del comitato scientifico dell’associazione Triton. “Sono rimasta particolarmente colpita dal progetto BlueSails, di cui sono stata mentore durante l’Oceanthon: ora mi impegno a supportarlo ulteriormente nelle future fasi di realizzazione poiché totalmente in linea con la progettualità Triton”.
La squadra vincitrice ha ricevuto un premio di 5.000 euro da E.ON che insieme a UNESCO, lavorerà per affiancarla e supportarla nella realizzazione del progetto tramite un percorso di mentorship.
Menzione speciale per il progetto “Revitalisation Platform” degli italiani Laura Cannarozzi, Francesca Vittorini e Andrea Tabocchini che combina scienza e architettura, offrendo una soluzione al degrado marino e ambientale, e allo stesso tempo sensibilizzando la società sull’importanza della qualità dell’acqua. Il team ha infatti progettato una piattaforma galleggiante multifunzionale che offre due soluzioni: il lato della piattaforma sotto l’acqua supporta un sistema di biorisanamento, rigenerando l’acqua utilizzando le proprietà naturali dell’organismo marino; la parte della piattaforma in superficie offre invece uno spazio flessibile per qualsiasi tipo di evento, promuovendo un approccio edonistico alla sostenibilità.
“È fondamentale dare spazio ai ragazzi per ragionare sui problemi relativi al climate change: hanno un punto di vista e una visione del futuro diversa. Possono aiutarci a immaginare un futuro migliore sia per loro che per noi”, ha sottolineato Caterina Balivo, madrina dell’Oceano.
Davide Villa, Chief Customer Officer e Board Member E.ON Italia, ha commentato: “E.ON è in prima linea e intende proseguire, sulla strada intrapresa, in un percorso di cooperazione mosso da ideali e obiettivi comuni per il benessere di tutti. Un domani migliore dipende dall’adozione di buone pratiche all’insegna della sostenibilità già da oggi. È essenziale sensibilizzare e la partecipazione delle giovani generazioni alla creazione di una solida cultura della sostenibilità. Il nostro impegno come azienda è rendere i consumatori partecipi della transizione energetica, anche attraverso la creazione di energy community. Ma abbiamo anche il compito di generare e portare avanti una coscienza ambientale, agendo insieme al fine di sviluppare un potenziale di progresso illimitato. È fondamentale realizzare progetti concreti attraverso la collaborazione tra istituzioni, aziende e consumatori ed è ciò che facciamo con UNESCO, con cui condividiamo valori e obiettivi”.
“Le aree marine protette sono di fondamentale importanza per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per ricostruire e preservare gli ecosistemi e l’ambiente marino costiero. Ecosistemi floridi lungo costa permettono fra le altre cose la protezione dall’erosione costiera e dai danni che portano le mareggiate costiere”, ha aggiunto Giovanni Coppini, Direttore della divisione OPA (Ocean Prediction and Applications) della Fondazione CMCC. “Basare la pianificazione e gestione delle AMP su basi scientifiche e usando le moderne tecnologie di osservazione della terra (in situ e da satellite) e i prodotti di modellistica come quelli di Copernicus è importante per uno sviluppo duraturo e sostenibile delle stesse. Altrettanto rilevante, come proposto dal progetto BlueSails, è il coinvolgimento di tutte le parti interessate in modo che si possa facilitare l’accettazione delle AMP e che queste siano ben integrate con le altre realtà che insistono sulla costa e in mare”.
Fonte: comunicato stampa
Foto: COI-UNESCO